📝 ELENCO DEI CONTENUTI
- Uso del casco
- Uso delle luci e dei catarinfrangenti
- LUCE ANTERIORE
- LUCE POSTERIORE
- Vestiario
- Distanza dalla banchina
- Rotonde
- Ingresso
- Traiettoria
- Uscita
- Incroci
- Buche
- Ciclabili
Qualche giorno fa ho condiviso con voi sul mio profilo Instagram un piccolo sondaggio relativo ai vostri comportamenti per strada e sono veramente rimasto stupito dalla vostra risposta. Ma non tanto delle risposte alle singole situazioni, ma in generale mi ha fatto molto piacere sapere che c'è parecchio interesse e attenzione su questo tema e questo non può che voler dire che qualcosa sotto sotto sta cambiando anche su questo aspetto. Questo cambiamento probabilmente è dovuto anche al fatto che sempre più persone si stanno avvicinando al mondo della bicicletta e di conseguenza sempre più persone iniziano a toccare con mano tutti i problemi e le situazioni che i ciclisti devono affrontare ogni giorno per strada.
Bando alle ciance oggi affronteremo meglio nel dettaglio gli stessi temi che vi ho sottoposto nel sondaggio, analizzando e confrontando le vostre risposte con quelle che sarebbero secondo me le buone abitudini anche se anche al sottoscritto capita abbastanza spesso di trascurarne qualcuna.
Uso del casco
Primissima regola in assoluto che è tanto scontata quanto sottovalutata. Il casco è l'unico elemento su cui possiamo contare in caso di caduta e per questo, parlando proprio di sicurezza, è il primo e forse anche il più importante suggerimento che mi sento di darvi per iniziare questo video.
A prescindere dalla lunghezza del tragitto, che sia un uscita da 200km, il tragitto casa-lavoro o l'andare a fare la spesa, indossate sempre il casco perché l'imprevisto è sempre dietro l'angolo e non sta di certo a guardare quanti chilometri avete o state percorrendo.
Come si può vedere dal sondaggio purtroppo risulta che solo il 41% dei votanti dichiara di indossare il casco anche per gli spostamenti urbani e questo è sicuramente il primo aspetto da correggere. Se vogliamo che qualcosa cambi dobbiamo essere noi i primi a farlo e per questo è necessario mostrare serietà e responsabilità.
Questa non è assolutamente una critica nei confronti del 59% dei votanti che ha votato per il verde, quanto piuttosto una motivazione per spingerci a fare ancora meglio, visto che sicuramente anche il restante 41%, come del resto anche il sottoscritto, ogni tanto sgarra dimenticandosi volontariamente e non il casto a casa.
Avere ed indossare il casco però non è sufficiente, dobbiamo prima di tutto assicurarci che sia di valida manifattura e soprattutto di indossarlo correttamente.
Per quanto riguarda la qualità ecco le caratteristiche che dovrebbe avere un casco:
- Omologazione CE: una certificazione a livello europeo che attesta che quel preciso modello ha superato diversi test che ne accertano la resistenza e l'idoneità. In questo caso controllate che il casco riporti la marcatura CE e la normativa di riferimento EN 1078.
- Prezzo: partendo dal presupposto che tutti i caschi che soddisfano la normativa proteggono il cranio allo stesso modo, non è per niente vero che un casco più costoso sia più sicuro di un casco più economico. Il prezzo piuttosto influenza altre caratteristiche come la leggerezza, la aerodinamicità, il confort,... Per questo comunque, visto che stiamo parlando di qualcosa che cominceremo ad utilizzare molto spesso, vi sconsiglio di fare i tirchi e piuttosto di spendere qualcosina di più per avere qualcosa di più confortevole e durevole nel tempo.
- Taglia e vestibilità: verificate la taglia prima di acquistare o utilizzare un casco, misurandovi il diametro del cranio all'altezza delle sopracciglia. Se avete la possibilità di provarlo, e per questo vi consiglio di acquistarlo in negozio piuttosto che online, regolate il fissaggio posteriore, allacciate i cinturini e scuotendo la testa assicuratevi che non balli e che non stringa troppo sulla nuca, sulla fronte o sulle tempie. Se avvertite compressione sul cranio, non acquistatelo, potrebbe diminuire l’ossigenazione celebrale. Se notate che rimane troppo alto rispetto alla fronte o alle tempie, significa che è piccolo e dovete scegliere una misura più grande. Infine abbassate il capo con il casco indossato e sollevatelo di colpo: il casco non deve muoversi né spostarsi. Se al contrario scivola all’indietro, provate ancora. Se avviene nuovamente, cambiate prodotto, poiché la resistenza allo scalzamento è minima.
- Destinazione d'uso: al di là di quello che potrebbe essere il vostro personale gusto estetico, cercate di utilizzare caschi adatti alla disciplina praticata.
- BDC: hanno una forma molto affusolata per garantire l’aerodinamicità e ridurre al minimo l’attrito con l’aria. Sono molto leggeri e l'aerazione è spinta al massimo infatti sono presenti numerose bocchette.
- MTB: pensati per una protezione più ampia e completa sono caschi che devono proteggere il rider sia dalle cadute a bassa velocità, che saranno inevitabilmente più frequenti rispetto alla disciplina su strada, che da eventuali rami, rocce, insetti, ... Il rivestimento esterno deve resistere all’aggressione e all’ossidazione dell’acqua, del fango o all’effetto abrasivo della sabbia.
- Gravity (Enduro, Down Hill, ...): detti anche "caschi integrali" assomigliano molto a quelli per le motocross e sono pensati per proteggere il rider da urti a velocità anche molto elevate e in condizioni disagevoli per il ciclista (impatti su rocce, radici, cadute sgraziate…).
- City: possono considerarsi una via di mezzo tra i caschi per le BDC e le MTB. Sono in genere un po' più chiusi specialmente nella parte inferiore e posteriore per proteggere meglio anche le zone più basse del cranio. Un po' più pesanti ma più confortevoli e spesso possono integrare qualche fascia catarifrangente, luce o funzione smart.
Sul corretto utilizzo invece, dando per scontato che il casco sia della misura giusta, assicuriamoci prima di tutto di regolare il fissaggio posteriore che solitamente avviene tramite una rotella posta nella parte posteriore del casco. Allargatela o stringetela per far aderire perfettamente il casco alla vostra testa. Fatto questo allacciate bene il cinturino sotto al mento e stringetelo in modo che non risulti né troppo stretto da strozzarvi, né troppo largo ... deve passarci un dito più o meno!
Uso delle luci e dei catarinfrangenti
Quante volte vi è capitato di vedere qualche pazzo in mezzo alla strada di notte in bici senza luci e per di più vestito di nero. Ecco, evitate di essere voi se ci tenete alla vostra vita!
Se come si dice "prevenire è meglio che curare", le luci sono il secondo elemento per importanza nella scaletta di oggi e primo per quanto riguarda la prevenzione, visto che il casco ci salva la vita in caso di caduta, ma non fa nulla per evitarla.
Anche in questo caso il risultato del sondaggio non è molto positivo visto che solo il 33% dichiara di utilizzare le luci anche di giorno.
Le luci, specialmente quella posteriore, sono importanti per renderci visibili e per catturare l'attenzione dell'automobilista che aimé purtroppo è spesso distratto di giorno così come di sera.
Anche in questo caso di luci ne esistono veramente di tutti i tipi e prezzi e se questo da una parte rappresenta un grande vantaggio rendendole accessibili a tutti, dall'altra costituisce un grande svantaggio poiché molta gente purtroppo si fa bastare qualche piccola luce a LED che ha trovato su Amazon a pochi euro per considerarsi "al sicuro".
LUCE ANTERIORE
Per quanto riguarda la luce anteriore bisogna fare una prima distinzione, tra le luci per vedere e quelle per essere visti. Per questo motivo è necessario capire la differenza tra lumen e lux in funzione dell'angolo di illuminazione.
Il lumen è l'unità di misura che definisce la quantità di luce visibile emessa da un corpo. In altre parole è la quantità di luce che un corpo illuminante è in grado di emettere in un ambiente.
Il lux invece, è l'unità di misura che definisce la quantità del fascio luminoso che colpisce una superficie di 1 metro quadrato. In altre parole è un valore che indica la quantità di luce che sta ricevendo una determinata superficie o oggetto.
Facciamo subito un esempio pratico e prendiamo una luce da 30 lumen e 10 lux. La quantità massima di luce che la nostra torcia sarà in grado di emettere sarà di 30 lumen. Ma come si distribuiscono questi lumen sulla superficie da illuminare? Per quello che abbiamo appena detto, se il lux è dato dal rapporto tra lumen e metri quadrati di superficie, possiamo risalire a questa informazione semplicemente facendo la formula inversa ovvero lumen/lux e nel nostro esempio otteniamo un valore di 3 metri quadrati. A questo punto sarà più facile dedurre che mantenendo invariati i lumen e aumentando i lux otteniamo un fascio di luce più concentrato e stretto, mentre se manteniamo invariati i lux e aumentiamo i lumen otteniamo un fascio di luce più ampio e diffuso.
Tutto questo in realtà solo per farvi capire che al contrario di quanto ci dice oggi il mercato che punta tutto sui lumen, questi, così come anche i lux, presi da soli ci dicono ben poco, mentre assumono un significato ben più interessante se presi insieme e confrontati.
Infine non dimentichiamoci della luminosità laterale poiché non è detto che le automobili che sopraggiungono lateralmente, come ad esempio in rotonda o negli incroci, notino la luce proiettata per terra dalla nostra torcia.
Il mio consiglio in questo caso sarebbe quello di avere due luci, una con una luce un po' più diffusa che ci renda visibili e una che abbia un fascio luminoso un po' più concentrato che ci permetta di vedere bene la strada ed eventuali ostacoli anche in condizioni di scarsa visibilità.
Se utilizzate molto la bici, un ulteriore piccolo consiglio che potrei darvi è quello di verificare che la luce funzioni anche se in carica in questo modo, in casi estremi potrete utilizzarla anche mentre la state caricando magari con un piccolo powerbank.
LUCE POSTERIORE
In questo caso c'è molto meno da dire anche se tra le due questa forse è quella che ritengo essere più importante visto che nella maggior parte dei casi le macchine ci sopraggiungono proprio da dietro. Per questo motivo il consiglio che mi sento di darvi per la luce posteriore è di averne sempre almeno due in modo da aumentare la vostra visibilità o almeno per averne una di scorta nel caso l'altra dovesse essere scarica. Infine vi consiglierei di utilizzarla in modalità lampeggiante in modo da aumentare l'autonomia della luce stessa e attirare maggiormente l'attenzione degli automobilisti, ma soprattutto di utilizzarla anche di giorno perché ho potuto verificare sulla mia pelle che l'atteggiamento e l'attenzione da parte di chi guida cambia notevolmente al vedere una luce rossa che lampeggia.
Per quanto riguarda la potenza, in questo caso non c'è assolutamente bisogno di chissà che numeri, tuttavia considererei almeno 10 lumen per avere qualcosa di realmente utile!
Ultimo consiglio per quanto riguarda le luci: che sia essa posteriore o anteriore, vi prego nel 2021 smettiamola di utilizzare ancora i modelli a pile e sinceramente mi chiedo come possano pensare di produrne ancora. Per praticità sicuramente visto che caricarla con un piccolo cavetto è molto più semplice, rapido ed economico che mettere in carica o addirittura sostituire delle pile stilo, e poi per l'ambiente insomma!
Vestiario
Insieme alle luci anche il vestiario fa la sua parte nel renderci visibili in strada. Sebbene i colori fluorescenti da addetti ai lavori non sono mai stati troppo graditi nemmeno per il sottoscritto, è innegabile che questi siano tra tutte, la soluzione più efficace. Ad ogni modo, se anche voi non siete dei fanatici del giallo fluorescente esistono diverse soluzioni da considerare come ad esempio i vestiti con dettagli catarifrangenti, ovvero piccolo strisce di colore grigiastro che hanno la proprietà di riflettere la stessa luce con cui vengono colpiti ed illuminati.
In alternativa ancora, se proprio non avete a disposizione un abbigliamento di questo tipo e non avete intenzione di acquistarlo al momento, semplicemente evitate di vestirvi completamente di nero se sapete già che potreste tornare tardi o con il buio.
Distanza dalla banchina
Visto come renderci più visibili in strada e proteggerci in caso di caduta, vediamo ora come comportarci per strada. Se da una parte è vero che noi ciclisti siamo gli individui più deboli e vulnerabili per strada, questo non vuole dire che siamo sempre nella ragione e questo non va sottovalutato dal momento che la strada in realtà è di tutti e per questo è importante che il rispetto sia reciproco.
Purtroppo non sempre è possibile pedalare su ciclabili o su percorsi protetti e per questo ci troviamo spesso a dover condividere con le auto la stessa corsia. Nonostante dal 15 maggio 2019 la regola del sorpasso ad 1 metro e mezzo di distanza sia a tutti gli effetti diventata legge, sono veramente rari i casi in cui questo avviene e purtroppo molti continuano ancora oggi a sfiorarci i gomiti, ma come difenderci?
Nonostante ci possa sembrare molto più sicuro stare vicini all'argine destro della strada per lasciare più spazio alle automobili che ci sorpassano (LINEA ROSSA), questo è in realtà molto spesso controproducente. L'automobilista infatti, vedendo a sua disposizione parecchio spazio non vedrà la necessità di prenderne altro per mantenere la distanza e di conseguenza sarà più facile che questo vi sfrecci di fianco senza nemmeno rallentare. In secondo luogo, se l'auto dovesse passarvi davvero molto vicino, o nel caso in cui doveste trovarvi davanti un ostacolo come ad esempio una buca o una parte parecchio dissestata, avrete molto meno margine di manovra per raggirarlo senza invadere improvvisamente il centro della carreggiata.
Per questa serie di motivi il mio consiglio è quello di mantenere sempre e a prescindere la distanza di 1 metro e mezzo dalla fine della banchina (LINEA BLU), da non confondere con la linea bianca che indica invece la fine della carreggiata. In questo modo, se la banchina non dovesse essere abbastanza larga per ospitarci, le auto saranno costrette a rallentare ed effettuare un vero e proprio sorpasso portandosi nella corsia opposta per superarvi. Ovviamente però qui dobbiamo essere corretti anche noi e appena sentiamo che la macchina dietro di noi ha rallentato, se vediamo che il sorpasso non è possibile perché magari la strada è stretta o c'è parecchio traffico nella corsia opposta, facciamoci a destra e lasciamola passare tornandoci poi ad allargare appena avremo lo spazio.
Per evitare tuttavia che questa regola si ripercuota negativamente su di noi, diventa ancora più indispensabile renderci visibili tramite un abbigliamento adatto e l'utilizzo della luce posteriore che attiri ancora di più l'attenzione degli automobilisti che ci verranno incontro.
Rotonde
Le rotonde sono sempre un grandissimo punto interrogativo e ognuno, automobilista o ciclista che sia, ha sempre una versione diversa sul come affrontarle e sicuramente anche per questo possono diventare veramente pericolose.
Ingresso
A prescindere dall'uscita che dobbiamo prendere evitiamo assolutamente di immetterci se sta sopraggiungendo un'automobile, specialmente se dobbiamo prendere la prima uscita. Specialmente in questo caso infatti si può cadere nell'errore di pensare di sfruttare lo spazio che si avrebbe stando completamente all'esterno della rotonda per immetterci ugualmente. E nonostante lo spazio potrebbe anche esserci veramente, così facendo rischiamo di mettere in difficoltà l'automobilista che potrebbe trovarsi a frenare o rallentare in rotonda per farci passare, mettendo in pericolo sia noi che le altre auto.
Traiettoria
Se l'immissione avviene sempre all'esterno, la traiettoria all'interno della rotonda può cambiare a seconda dell'uscita da prendere. Un errore da evitare però è quello di portarsi completamente all'interno della rotonda. In questo modo infatti dovremo tagliare la strada due volte: all'entrata e all'uscita. Inoltre stare troppo verso l'interno potrebbe portare altre macchine ad immettersi, magari proprio prima della nostra uscita e in questo modo saremo messi ancora più in difficoltà nell'uscire dalla rotonda.
Al contrario però, anche stare troppo all'esterno potrebbe essere controproducente poiché le auto potrebbero non capire quello che vogliamo fare: uscire o proseguire.
Quello che dobbiamo fare se non dobbiamo prendere la prima uscita, è il portarci progressivamente verso il centro della corsia più esterna sollevando il braccio sinistro per far capire alle auto la nostra direzione e mantenere la traiettoria fino all'uscita prima della nostra.
Uscita
Giunti all'altezza dell'ingresso precedente alla nostra uscita, allarghiamo il braccio destro per segnalare le nostre intenzioni e bloccare le auto che stanno per immettersi e abbandoniamo così il centro della corsia per portarci nuovamente verso l'esterno ed imboccare l'uscita desiderata in tutta sicurezza.
Incroci
Gli incroci di perse non hanno assolutamente nulla di pericoloso se si rispetta la segnaletica, tuttavia molto spesso con il semaforo rosso e la coda di auto che aspettano il verde è quasi istintivo sorpassare tutti per arrivare fin sotto al semaforo, ma ci siamo mai chiesti il perché? Quale vantaggio potremmo trarre da questa mossa? Insomma, appena scatta il verde tutte le auto che abbiamo appena sorpassato, a meno che non dobbiamo svoltare e allora li potrebbe avere il suo senso, ci dovranno tornare a superare e il rischio che succeda qualcosa si ripresenta.
Insomma, è vero che in questo caso in realtà potrebbero esserci davvero tantissime varianti per le quali potrebbe avere anche senso portarsi fin sotto al semaforo, ma se non ne vediamo il motivo fermiamoci dietro alla prima auto che troviamo (sperando che questa spenga il motore) in modo che poi queste non debbano tornarci a sorpassare in mezzo al traffico.
Buche
Le buche, i tombini, le crepe sono il nemico numero uno per chi va in bici, ma purtroppo ad oggi l'unica soluzione è quella di conviverci.
Le cose da fare in questo caso sono poche in realtà. La prima è sicuramente quella di prevederle anticipando il cambio di traiettoria (LINEA BLU) ed evitare così bruschi zig zag al centro della strada (LINEA ROSSA), dando così anche alle auto dietro di noi il tempo per modificare anche la loro traiettoria di conseguenza. Per questo è fondamentale mantenere uno sguardo alto che guardi in avanti e non alla nostra ruota anteriore.
Altro consiglio se stiamo viaggiando in gruppo, è quello di segnalare gli ostacoli ai nostri compagni dietro di noi utilizzando le braccia. In particolare per segnalare una buca alla propria destra ad esempio, si porta indietro il braccio destro per indicare ai compagni di spostarsi a sinistra e viceversa.
Ciclabili
Nonostante possa sembrare scontato che i ciclisti debbano sempre stare sulle ciclabili, nella realtà non è sempre così. Infatti per un ciclista che sta praticando un'attività sportiva sarebbe veramente molto pericoloso mettersi su una pista ciclabile soprattutto perché la differenza di velocità con gli altri ciclisti che normalmente frequentano la pista ciclabile è piuttosto elevata e per questo motivo il rischio sarebbe doppio.
Se stiamo praticando un'attività sportiva allora valutiamo di volta in volta se è il caso di immettersi o di proseguire rimanendo sulla strada principale in base alla lunghezza, alla tipologia, alla posizione e all'affollamento della ciclabile.
Ma se non dobbiamo correre da nessuna parte allora cerchiamo di utilizzarle il più possibile perché altrimenti è inutile lamentarci se noi per primi non le utilizziamo. È vero che i problemi non mancano anche in quelle già realizzate, però per come sono sempre stato abituato a pensare i problemi vanno affrontati, non evitati!